Introduzione
In questi ultimi tempi ci da tutti un gran daffare a parlare di Internet of Things, alias IoT, che non è altro che il suo acronimo. Cominciamo a trovare questa parola un po’ ovunque senza avere a volta la minima idea di cosa si stia parlando. In questo articolo vedremo più in dettaglio che cosa sia l’Internet of Things, e come esso stia via via sempre più influenzando le nostre vite.
Che cosa è Internet of Things
Questo termine fu coniato per la prima volta nel 1999 dall’ingegnere Kevin Ashton, quindi come vedete non è proprio un termine nato in questi giorni, ma ha quasi vent’anni di utilizzo. Questo termine sta tornando in auge proprio in conseguenza ai progressi che stiamo facendo nella comunicazione tra gli oggetti. Infatti se dal 2000 al 2010 è stato il decennio dell’ “Internet of People“, cioè lo sviluppo di tecnologie atte ad incrementare e a favorire la comunicazione tra le persone via internet (basti pensare ai social network e agli smartphone), questo decennio invece è concentrato sullo sviluppo di tecnologie atte a sviluppare una comunicazione tra gli oggetti, appunto Internet of Things.
Quindi se volessimo dare una definizione più accurata di Internet of things (IoT), potremmo dire che “è una rete di oggetti fisici come dispositivi, veicoli, costruzioni e altri elementi, tutti completamente integrati con componenti elettronici, sensori, software ed una connettività alla rete che abilita l’interscambio e la raccolta dei dati“.
Lo sviluppo dell’Internet of Things: i numeri
L’Internet of Things si sta sviluppando via via sempre di più, coinvolgendo sempre più tecnologie esistenti e processi produttivi e di vendita. Non c’è campo di attività che non sia coinvolto, o che non risenta delle novità che questa nuova “filosofia” tecnologia sta apportando.
Le attrezzature elettroniche complesse come computer o smartphone, sono state le prime ad essere coinvolte in questo trend, ma l’Internet of Things non si è certo fermato qui: veicoli, apparecchiature di misura ed elettrodomestici sono quelli che su cui in questo momento c’è una maggiore attenzione. Ed in futuro, anche prossimo, moltissimi altri oggetti di comune uso entreranno in quest’ottica (vestiario, illuminazione stradale, opere pubbliche, ecc..)
I numeri sono da capogiro, si prevede che nel 2020 i dispositivi interconnessi tra di loro saranno circa 50 miliardi (Steve Weinwright, general manager EMEA di Freescale Semiconductor).
Che ruolo che gioca l’essere umano? IoT ed il controllo remoto
L’Internet of Things è quindi una rete di comunicazione tra i vari oggetti, con scambio di informazioni e dati. Ma che ruolo gioca l’essere umano in tutto questo? Bene, non è facile fare una previsione di come la nostra società verrà influenzata da queste innovazioni. I presupposti possono essere buoni o cattivi, come in tutte le cose, dipende dall’uso che se ne fa.
L’aspetto più incisivo, comunque, è che l’IoT permetterà di incrementare il controllo sugli oggetti anche “remotamente“, incrementando la ricezione e lo scambio di informazioni con gli oggetti. Inoltre gli oggetti dovrebbero controllarsi di più “autonomamente” senza che ogni volta aspettino la decisione dell’uomo per effettuare delle operazioni. Quindi le parole chiave dovrebbero essere maggiore controllo e automazione. Questo dovrebbe migliorare i livelli di vita delle persone, modificando via via sempre di più l’approccio che sia con gli oggetti di uso comune.
L’unica perplessità è il rischio, se si esagera, di venire noi controllati remotamente, ma questo è un rischio che si ha, e che si è avuto, da quando abbiamo aperto il mondo ad Internet, e forse anche da prima. Quindi siamo ottimisti, e vediamo le cose sotto il vento buono delle novità
Le basi dell’IoT – sensori e microprocessori
Abbiamo parlato finora di comunicazione tra oggetti, e controllo remoto, ma in realtà l’IoT è finalizzata anche alla raccolta di dati. Infatti, in maniera particolare l’IoT si baserà su sensori. O meglio, sui milioni di dati che questi sensori raccoglieranno quotidianamente per venire in seguito elaborati e tradotti in azioni.
Grazie alla spinta dell’Internet of Things, questo decennio si sta dimostrando come l’epoca d’oro dei sensori. Si stanno sviluppando moltissime tipologie innovativa di sensori che fino a pochi anni fa erano impensabili. Soprattutto è la loro dimensione che va via sempre più miniaturizzandosi ed anche i costi si abbassano. Questi sensori dovranno adattarsi a tutti i nostri oggetti quotidiani, compresi anche il vestiario.
Ma non solo i sensori, ma anche microcontrollori stanno via via sempre più abbassandosi di prezzo e diventando sempre più piccoli. Il Kinetis KL03, arriva a 1.6x2mm e sta comodamente all’interno della fossetta di una palla da golf.
Tre fattori da risolvere per il successo dell’IoT
L’ulteriore sviluppo e la diffusione nella società delle tecnologie IoT dovranno giocare su 3 fattori che giocheranno presto un ruolo fondamentale e che se non affrontati correttamente si trasformeranno presto in colli di bottiglia.
- L’alfabetizzazione informatica
- I protocolli di comunicazione
- La capacità di banda
L‘alfabetizzazione informatica è un fattore importante perché tiene conto di chi saranno gli utilizzatori di questa tecnologia. Nonostante i ricambi generazionali e lo sviluppo di interfacce sempre più intuitive, a volte i salti tecnologici e le conseguenze che ne derivano possono pesare in incomprensioni da parte della società.
I protocolli di comunicazione attualmente utilizzati sono troppo numerosi e dipendono troppo dalle case produttrici. E’ necessario anche qui, come lo è stato in altri campi standardizzare ed uniformare il più possibile. Wi-Fi, 3G, LTE, Rfid, Nfc, Bluetooth e ZigBee sono solo i più famosi di questi protocolli, e se le lingue stanno agli esseri umani, i protocolli stanno agli oggetti, e oggetti che parlano troppe lingue diverse non si comprendono. Sarà necessario sviluppare presto degli standard per porre fine a questa babele di protocolli.
La capacità di banda è un altro fattore tecnologico che potrebbe presto trasformarsi in un limite. Maggiore sarà il numero degli oggetti (device) o “Things” che saranno in comunicazione, maggiore sarà la richiesta di banda. Sarà presto necessaria una infrastuttura di reti adeguata a tale mole di comunicazione ed inoltre dovrà anche essere capillare. Anche la sicurezza di tale banda sarà un aspetto importantissimo, dato che controllare gli oggetti in modo malevolo può portare a conseguenze gravi. A tal riguardo Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud sono all’avanguardia dello sviluppo di tali infrastrutture e già godono di buoni livelli. L’Italia purtroppo non sta prendendo seriamente la cosa e rischia di rimanere indietro, giocandosi grandi fette di mercato dei prossimi 20 anni a livello mondiale.
Conclusione
Questo articolo ha descritto solo in linee generali cosa sia l’IoT e un’analisi approfondita dell’argomento sarebbe necessaria, anche se richiederebbe troppo spazio e tempo per poter essere riportata in un singolo post. Probabilmente in futuro, alcuni articoli che pubblicheremo descriveranno l’IoT in piccoli ambiti con esempi concreti di tecnologie innovative.